Capita a volte di avvertire strani bruciori nelle parti intime, si tratta di uno dei tanti disturbi che le donne possono accusare nel periodo di passaggio dalla fase fertile a quella non fertile. La candida in menopausa infatti può un fastidio frequente. Scopri come riconoscere i primi segnali e come affrontarla.
I disturbi legati alla fase di passaggio dal periodo fertile a quello non fertile di una donna possono essere diversi. Tra questi c’è anche la possibilità di avvertire nelle parti intime bruciore, arrossamenti e perdite biancastre. In questa fase infatti, una donna potrebbe essere soggetta anche a una diminuzione delle difese immunitarie a causa della quale potrebbe sviluppare candida in menopausa. Ecco come riconoscere i primi segni e quali i rimedi, comprese alcune buone abitudini utili a prevenire simili fastidi. Cercando di capire innanzitutto quali sono le cause scatenanti in modo da fare subito attenzione alle prime avvisaglie.
Le cause scatenanti della candida in menopausa
La candida è la proliferazione incontrollata, di un fungo che in realtà è presente in natura nella mucosa intestinale e considerato innocuo in condizioni normali: la candida albicans. Se la flora batterica vaginale dovesse alterarsi, questo “batterio buono” che normalmente vive in simbiosi con il nostro organismo, inizia a riprodursi in maniera non controllata portando ad alcuni fastidi. A controllare la loro riproduzione sono le nostre difese immunitarie che per diversi motivi possono subire un abbassamento. Uso di antibiotici, squilibri ormonali e persino stress sono i principali responsabili di un calo delle difese immunitarie. Attenzione massima va quindi posta ai primi fastidi.
Candida in menopausa: come riconoscerla
I segni più comuni di un’eventuale proliferazione di questi batteri sono prurito, bruciore e arrossamento. Nel caso in cui si dovessero presentare anche perdite bianche, il consiglio è di contattare subito il vostro ginecologo
Rimedi e prevenzione della candida in menopausa
A causa della riduzione di ormoni come gli estrogeni e del loro effetto protettivo, in menopausa le difese immunitarie possono abbassarsi rendendo la donna più esposta a questo tipo di fastidi. Ecco alcune buone abitudini che possono aiutare:
• indossare indumenti comodi e possibilmente non sintetici per non creare calore e condensa (i funghi proliferano in ambienti caldo-umidi);
• attenzione ai prodotti di igiene intima dovrebbero essere delicati e in grado di proteggere la flora batterica;
• liberare l’intestino, perché una situazione congestionata favorirebbe il proliferare della candida;
• seguire una dieta bilanciata limitando l’apporto di zuccheri raffinati e grassi, un eventuale innalzamento del tasso glicemico e di colesterolo, potrebbe ripercuotendosi anche sull’apparato genitale;
• evitare gli assorbenti interni per far defluire verso l’esterno i fluidi e quindi anche eventuali batteri;
• ridurre alcol, alimenti lievitati, lattosio, caffè e cibi fermentati come la salsa di soia perché potrebbero favorire il proliferare di funghi.
Per il trattamento per la candida in menopausa, è bene di affidarsi al proprio ginecologo evitando il “fai da te”.