Sei preoccupata per gli effetti negativi che il fumo può avere sulla tua pelle? La dermatologa Nina Roos ci ha spiegato qual è l’impatto reale che le sigarette hanno sull’aspetto del tuo viso.
Il fumo è dannoso in generale per l’organismo e il suo benessere: ma in che modo influenza il benessere della pelle nello specifico? Per scoprire tutto su come le sigarette possono segnare il futuro del nostro incarnato abbiamo chiesto alla dottoressa Nina Roos, dermatologa, di spiegarci quali sono i reali effetti del fumo sulla pelle.
Cosa succede alla pelle quando accendi una sigaretta
Lo sapevi che il fumo può causare la comparsa di macchie sulla pelle? Oltre ad alterare i livelli ormonali del nostro organismo (vedi sotto), il fumo di sigarette si deposita immediatamente sul viso dopo l’espirazione: questo può causare la comparsa di punti neri, pori ostruiti e imperfezioni.[1] Per combattere questo effetto, Nina raccomanda di detergere in profondità i pori con una maschera al carbone vegetale, per rimuovere le impurità presenti nell’ambiente che possono essersi accumulate sulla superficie della pelle, inclusi fumo e inquinamento.
Il fumo, inoltre, può causare la comparsa di segni prematuri di invecchiamento: con il tempo, infatti, l’azione di aspirare il fumo dalla sigaretta favorisce la formazione di rughe sottili intorno a naso, bocca e nell’area intorno agli occhi.[2]
La nicotina fa contrarre i vasi sanguigni dell’epidermide, rendendo molto più difficile per vitamine e nutrienti essenziali raggiungere la superficie della pelle.
Dr.ssa Nina Roos, dermatologa
Cosa succede mentre fumi
La nicotina, la sostanza contenuta nelle sigarette che dà assuefazione, non agisce solo sul cervello ma altera una serie di processi fisiologici che avvengono sotto la superficie della pelle. Ci spiega Nina: “La nicotina fa contrarre i vasi sanguigni dell’epidermide, rendendo molto più difficile per vitamine e nutrienti essenziali raggiungere la superficie della pelle. Inoltre, riduce la capacità della pelle di auto-ripararsi e la sua capacità di cicatrizzazione”. L’alterazione del flusso sanguigno della pelle è causa inoltre della tonalità grigio-giallastra che caratterizza l’incarnato di chi fuma.
Gli effetti della sigaretta a lungo termine
Infine, Nina ci spiega che il tabacco ha effetti sulla pelle anche a lungo termine: gli elementi chimici trovati nelle sigarette sono responsabili dell’esaurimento delle riserve di collagene della pelle. Alcuni studi hanno mostrato che le donne che fumano presentano un più elevato livello di androgeni rispetto agli estrogeni, se paragonati a quelli di coloro che non hanno mai fumato. In più, i risultati di altri studi condotti su coppie di gemelli identici, di cui uno dei due fumatore e l’altro non fumatore, hanno mostrato che il gemello fumatore – nello studio definito nella quantità di un pacchetto di sigarette al giorno per 40 anni – appariva, in media, 7,4 anni più vecchio del gemello non fumatore.[3]
I componenti chimici delle sigarette possono alterare i livelli di ormoni nell’organismo, con conseguenze come il diradamento dei capelli o un aumento della comparsa di brufoli e imperfezioni
Dr.ssa Nina Roos, dermatologa
Nina conferma: “I componenti chimici delle sigarette possono alterare i livelli di ormoni nell’organismo, che possono avere come conseguenza anche il diradamento dei capelli o un aumento della comparsa di brufoli e imperfezioni”. Inoltre, i fumatori dovrebbero modificare il loro stile di vita, per compensare le necessità della pelle cambiate a causa della nicotina. Nina, in particolare, raccomanda un adeguato consumo di vitamina C attraverso l’alimentazione, per fare in modo che i livelli di questo prezioso nutriente restino ottimali anche se si fuma.
[1] Capitanio, B. et al, ‘Acne and smoking’ in Dermatoendocrinology 1.3 (2009) pp. 129-135
[2] Chauban, V. et al, ‘Tell-tale signs of a chronic smoker’ in Lung India 30.1 (2013) pp. 79-81
[3] Guyuron, B., Rowe, D. J., Weinfeld, A. B., Eshraghi, Y., Fathi, A., & Iamphongsai, S. (2009).‘Factors contributing to the facial aging of identical twins’ in Plastic and reconstructive surgery, 123.4, pp. 1321-1331