È ampiamente risaputo che le lampade abbronzanti e i lettini solari possono avere effetti nocivi sulla pelle, ma sai anche il perché? Scopriamo insieme gli effetti di questa tecnica abbronzante, in che cosa differisce dall’abbronzatura naturale e come è meglio prendersi cura della pelle.
Un’eccessiva esposizione ai raggi UV, qualunque sia la fonte, è nociva ed è legata alla comparsa di segni di invecchiamento cutaneo e altri effetti dannosi per la pelle. Anche i lettini solari hanno i loro rischi specifici ed è scientificamente dimostrato che non sono un’alternativa sicura all’abbronzatura sotto il sole. Inoltre, alcuni studi hanno mostrato che esiste una stretta relazione tra la frequenza di utilizzo delle lampade abbronzanti e il rischio di sviluppare condizioni cutanee come invecchiamento cutaneo precoce e tumori (1). Tutto ciò è dovuto al tipo di raggi UV utilizzati per questo tipo di abbronzatura.
La luce ultravioletta emessa
dalle lampade abbronzanti è composta da95-99%di raggi UVA
Che raggi sono utilizzati nelle lampade abbronzanti?
Conosciuti come lettini abbronzanti o lettini solari, questo tipo di tecnica sfrutta l’emissione ultravioletta per produrre un’abbronzatura cosmetica. La luce ultravioletta emessa è composta da raggi UVA (circa il 95-99%) e pochi o nessun raggio UVB (circa 1-5%)(2), mentre la luce del sole produce sia raggi UVA (90-95%) che raggi UVB (5-10%).
Gli UVA possono danneggiare la pelle e causare la comparsa di segni di invecchiamento prematuro, macchie scure e tumori cutanei
Dr. Nina Roos, Dermatologa
Quali sono i rischi?
Entrambi i tipi di radiazioni UV sono potenzialmente dannosi per la pelle. I raggi UVA possono indirettamente causare danni ossidativi e stress, e poiché possiedono una lunghezza d’onda più lunga degli UVB possono penetrare più in profondità nella pelle (1).
In qualità di dermatologa, la dottoressa Nina Roos spiega: “Gli UVA possono danneggiare la pelle e causare la comparsa di segni di invecchiamento prematuro, macchie scure e tumori cutanei. Non è possibile prevedere in alcun modo il momento esatto in cui gli effetti dei lettini solari si manifesteranno, soprattutto per chi inizia ad utilizzarli da giovane e per chi ha la pelle molto chiara, per questa ragione è meglio evitarli completamente” raccomanda la dottoressa Roos. Uno studio ha mostrato che le donne sotto ai 45 anni rappresentano circa il 60% di coloro che ricorrono alle lampade abbronzanti. Nello stesso studio, sono stati riportati 79 casi di melanoma maligno, 22 dei quali in donne al di sotto dei 45 anni. Pazienti con una storia di melanoma sono stati significativamente più propensi a sottoporsi a sessioni di abbronzatura superiori ai 20 minuti (4).
Inoltre, specialmente in estate, le persone che utilizzano le lampade abbronzanti sommano gli effetti dell’abbronzatura artificiale a quelli dell’esposizione alla luce naturale del sole, esponendosi in pratica a una doppia dose di raggi UV. I lettini solari, nello specifico, possono ospitare anche una significativa flora microbica che può risultare nociva.
Qual è il modo più sicuro per abbronzarsi?
Abbronzarsi prendendosi allo stesso tempo cura della pelle si può, con l’aiuto della protezione solare. Quando il cielo è nuvoloso i raggi UVA possono penetrare attraverso le nuvole e danneggiare la pelle, per questo motivo è necessario applicare sempre la protezione, durante tutto l’anno e a prescindere dalla stagione o dalle condizioni metereologiche. Con la protezione solare puoi limitare il danneggiamento della pelle, quindi assicurati di applicarne in quantità sufficiente per mantenere la tua pelle protetta.
Altri prodotti che puoi includere nella tua routine skincare sono i trattamenti con antiossidanti, per combattere gli effetti dell’esposizione solare e di altri fattori che possono risultare nocivi a livello cutaneo. Gli idratanti, che contengono ingredienti come acido ialuronico e che, con la loro funzione di barriera, aiutano a proteggere la pelle dalla disidratazione causata dall’esposizione solare. Per concluderei sieri alla vitamina C aiutano a contrastare la comparsa di macchie solari, mentre rendono la pelle liscia e radiosa illuminando il colorito. “Proteggere la pelle è la chiave per combattere gli effetti dannosi dei raggi UV”, conclude la dottoressa Roos.
(1). Zhang, M. et al, 'Use of Tanning Beds and Incidence of Skin Cancer' in Journal of Clinical Oncology 30.14 (2012) pp. 1588-1593
(2). Mogensen, M. et al, 'The potential carcinogenic risk of tanning beds: clinical guidelines and patient safety advice' in Cancer Management and Research 2 (2012) pp.277-282
(3). Amaro-Ortiz, A. et al, 'Ultraviolet radiation, aging and the skin: prevention of damage by topical cAMP manipulation' in Molecules 19.5 (2014) pp. 6202-6219
(4). Ting, W. et al, 'Tanning bed exposure increases the risk of malignant melanoma.' in International Journal of Dermatology 46.12 (2007) pp.1253-7