I livelli di calcio calano in menopausa, modificando il pH cutaneo: scopri cosa fare
Come già saprai, i livelli di calcio iniziano a diminuire in modo naturale con l’avanzare dell’età. Tuttavia, esistono diverse soluzioni per mantenere un livello ottimale di questo elemento fondamentale per l’organismo. Scopri quali sono. Una mancanza di calcio nell’organismo può avere un impatto significativo sul tuo benessere generale. Ti fa sentire un po’ giù di corda e senza energia. Per fortuna, ci sono alcuni accorgimenti che puoi adottare per ripristinare i tuoi livelli ottimali di calcio: perché non metterli in pratica?
Riduzione del calcio in menopausa: le cause
La riduzione della vitamina D è il fattore scatenante che determina una riduzione dell’assorbimento del calcio da parte dell’organismo e, in particolare, da parte delle ossa, il che determina un maggiore rischio di fratture. Ma anche la pelle ne risente. Il calcio è un piccolo ione e un messaggero indispensabile per le cellule cutanee, e ha un ruolo fondamentale nella corretta comunicazione tra le cellule, poiché permettere loro di lavorare in armonia. Uno squilibrio dei livelli di calcio a livello della superficie della pelle modifica il pH cutaneo, che aumenta nelle donne da 5 a 6 con l’avanzare dell’età. A causa di questo cambiamento, la pelle diventa più sensibile e reattiva. Se hai condizioni della pelle esistenti, come pelle a tendenza atopica o tendente a rosacea, queste potrebbero diventare più intensa in menopausa.
Come integrare il calcio durante la post-menopausa
Circa la metà delle donne in post-menopausa assume integratori di calcio. Ma anche la vitamina D è importante: controlla con il medico i tuoi livelli di vitamina D e integrala adeguatamente se necessario. L’aumento del pH cutaneo dovuto al processo di invecchiamento è un ulteriore effetto che può svilupparsi a livello della superficie della pelle e che a sua volta determina un deterioramento della funzione barriera, il che rende la pelle più fragile e meno propensa a rigenerarsi.