La forfora può causare la caduta temporanea dei capelli

Condizioni di forfora durature possono rendere più intensa la caduta temporanea dei capelli

La forfora è una comune condizione del cuoio capelluto


La forfora è una condizione del cuoio capelluto molto comune, che colpisce circa una persona ogni due (1), con una predominanza degli uomini rispetto alle donne. I segni visibili di questa condizione includono desquamazione e talvolta una sensazione moderata di prurito. Diverse sono le cause che la determinano.

Nel cuoio capelluto è presente un grande numero di follicoli dei capelli e numerosi canali piliferi. Ciò non solo crea un microambiente unico ma aumenta anche la superficie della pelle del cuoio capelluto, che si rinnova, rilasciando piccole scaglie anche nei soggetti con un cuoio capelluto in condizioni di benessere.

Nelle persone con condizioni di forfora intensa, si verifica una proliferazione accelerata delle cellule cutanee del cuoio capelluto, il che determina la caduta di un maggior numero di scaglie cutanee create dalla rottura della normale struttura cilindrica dello strato corneo e dall’accumularsi di cellule epidermiche cheratinizzate in modo anormale. Queste cellule cutanee possono inoltre raggrupparsi: la dimensione di questi raggruppamenti determina quando saranno grandi le scaglie di forfora.

Il cuoio capelluto è ricco di microrganismi


Il cuoio capelluto è ricco di microrganismi, che costituiscono il cosiddetto microbioma del cuoio capelluto: questo è composto principalmente da batteri Proprionici e Stafilococchi e funghi come la Malassezia. Secondo uno studio recente (2) è proprio lo disequilibrio tra questi batteri – con lo Stafilococco che diventa più presente rispetto ai batteri Proprionici e la Malassezia che diventa più abbondante – a determinare la presenza di forfora sul cuoio capelluto.

Studi meno recenti indicano la sovrabbondanza di Malassezia come responsabile della comparsa della forfora e in particolare della Malassezia restricta, che metabolizza i trigliceridi presenti nel sebo del cuoio capelluto producendo acido oleico, il quale successivamente penetra nei livelli superiori dello strato corneo. Questo processo innesca una risposta che determina una sfaldatura irregolare delle cellule cutanee (3).

Le ricerche hanno inoltre mostrato che la sovrabbondanza di uno dei microrganismi sugli altri può creare danni ossidativi (4), , che possono colpire il capello che emerge dal cuoio capelluto, alterando la forza con la quale è ancorato al follicolo. Questo fenomeno è stato evidenziato, in uno studio (5), da un aumento delle fasi catagen (o fase transitoria) e telogen (fase di riposo) del ciclo del capello, e da capelli displastici in fase anagen – ossia un capello in crescita cui manca la guaina che racchiude la radice – in un altro studio (6). Secondo un altro recente studio (7), condizioni prolungate di forfora possono essere associate anche alla riduzione – o all’aumento - della caduta dei capelli in alcune tipologie di questo fenomeno, come la alopecia androgenetica.

I rimedi per eliminare la forfora


La condizione del cuoio capelluto è fondamentale per il benessere dei capelli. Lo stress ossidativo causato dalla sovrabbondanza di alcuni microrganismi, e in particolare della Malassezia, deve essere, dunque, ridotto, così come la produzione di sebo deve essere riportata a livelli normali. Gli shampoo antiforfora che contengono ingredienti attivi in grado di agire sulla popolazione micotica e ridurre la produzione di sebo dovrebbero essere utilizzati come parte della routine quotidiana dei capelli in caso di forfora.

Riferimenti:

1. Sommer, B., Overy, D. P. & Kerr, R. G. Identification and characterization of lipases from Malassezia restricta, a causative agent of dandruff. FEMS Yeast Res 15 (2015).
2. Xu, Zhijue; Wang, Zongxiu; Yuan, Chao; Liu, Xiaoping; Yang, Fang; Wang, Ting; Wang, Junling; Manabe, Kenji; Qin, Ou; Wang, Xuemin; Zhang, Yan; Zhang, Menghui (2016). "Dandruff is associated with the conjoined interactions between host and microorganisms". Scientific Reports. 6: 24877.
3. Dawson TL (2006). "Malassezia and seborrheic dermatitis: etiology and treatment". Journal of Cosmetic Science. 57 (2): 181–2. PMID 16758556.
4. Bickers DR, Athar M. Oxidative stress in the pathogenesis of skin disease. J Invest Dermatol. 2006;126:2565–75.
5. Denizli H, Güler Özden M, Sentürk N, Bek Y. Trichogram findings in psoriasis and seborrheic dermatitis patients. Turk Klinikleri J Dermatol. 2017;27:61–8.
6. Stanimirović A, Skerlev M, Stipić T, Beck T, Basta-Juzbasić A, Ivanković D, et al. Has psoriasis its own characteristic trichogram? J Dermatol Sci. 1998;17:156–9.
7. Pitney L, Weedon D, Pitney M. Is seborrhoeic dermatitis associated with a diffuse, low-grade folliculitis and progressive cicatricial alopecia? Australas J Dermatol. 2016;57:e105–7.

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