Prendere il sole e abbronzarsi fa bene all’umore ma può essere pericoloso per la pelle. Facciamo il punto sui danni dei raggi UV: un veloce ripasso delle regole per abbronzarsi bene proteggendosi adeguatamente.
Capitale solare: che cos’è?
Ogni individuo dispone di un proprio capitale solare, una sorta di “riserva” dalla quale si attinge ogni volta che ci si espone al sole. Alla nascita, le cellule della pelle hanno una determinata capacità di riparare la pelle dai danni provocati dal sole: questa però è limitata nel tempo e diminuisce ad ogni esposizione, e una pelle troppo esposta è una pelle che si indebolisce presto. Le conseguenze diventano via via visibili. Primo segno: la comparsa di macchie brune sul viso. Poi iniziano a vedersi rughe e rughette premature che costellano il contorno occhi.
Siamo tutti uguali davanti ai raggi UV?
Purtroppo no. Ognuno di noi nasce con un diverso fototipo – ne esistono 7 in totale - che tollera più o meno bene l’esposizione al sole. Così, mentre le pelli scure risultano più protette (si abbronzano facilmente) grazie alla maggiore presenza di melanina, quelle più chiare sono, al contrario, estremamente sensibili. Ma, che si tratti di fototipo 0 o 7, nessuno è esente dalla necessità di applicare una protezione solare.
Scottatura significa per forza danno cutaneo?
Sì. Le scottature sono il risultato di un’“overdose” di sole sulla pelle. Dopo una scottatura la pelle si surriscalda e poi si spella, ma in profondità l’impatto è ben più intenso. La naturale capacità delle cellule di ripararsi si riduce se le esposizioni scorrette sono ripetute e possono verificarsi danni irreversibili.
Come proteggersi adeguatamente?
Seguendo i consigli degli esperti:
- non esporsi al sole durante le ore centrali della giornata, cioè dalle 12 alle 16.
- applicare una crema solare con fattore di protezione elevato. Contrariamente a quanto sostengono falsi miti sui solari, la protezione non ostacola la produzione di melanina, il pigmento naturale della pelle che dà origine all’abbronzatura.
Le lampade abbronzanti possono favorire un’abbronzatura più intensa?
Sicuramente no, anzi, è vero il contrario. Le lampade UV emanano sulla pelle una forte dose di raggi UVA in un tempo molto breve: questo non fa altro che ossidare la melanina e dare l’impressione di un’abbronzatura dopo soli 15 minuti. Ma questo tipo di abbronzatura è artificiale e pericolosa, non dura e non protegge la pelle. Recenti studi riportati dall’AIRC (l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) hanno classificato l’uso di lampade e lettini solari come cancerogeni.
Esistono alimenti che possono aiutare ad abbronzarsi bene?
Alcuni integratori permettono di preparare la pelle all’esposizione al sole. In più, secondo Benjamin Bauquin (creatore di Cocktail Me, ricette per cocktail 100% bio e naturali) «è utile consumare ogni giorno, per le due settimane precedenti all’esposizione, carotenoidi antiossidanti, conosciuti per la loro capacità di favorire l’abbronzatura».
I carotenoidi si trovano nella frutta e nella verdura colorata come carote, mango, albicocche, peperoni rossi, fragole, ciliegie, zucche, pomodori e crescione. Da notare: «Più il frutto è colorato, più è maturo e ricco di carotenoidi. Ultimo segreto per favorire l’assorbimento del beta-carotene per un’azione ottimale: mangiare una o due noci o aggiungere qualche goccia di olio d’oliva nel piatto» conclude Benjamin.
Un frullato gustoso e veloce per favorire l’abbronzatura
Per un bicchiere da 25 cl, passa nella centrifuga 3 carote, 1/2 mango (ben maturo), 5 fragole. Decora con una foglia di menta. Puoi sostituire il mango con altra frutta o verdura colorata a tua scelta come, ad esempio, i pomodori.