Hai in programma di partire per una meta lontana durante le prossime feste? La dottoressa Nina Roos ci ha rivelato i suoi trucchi per combattere la fatica del viaggio, che può cambiare l’aspetto della tua pelle. Scopriamo insieme come prenderci cura della pelle durante un lungo viaggio.
Perché il riposo è così importante per la pelle?
Sappiamo bene quali benefici ha per la pelle una tranquilla notte di sonno, ma sapevi anche che il riposo è fondamentale anche per il benessere a lungo termine della pelle? Alcuni studi hanno evidenziato che un riposo di cattiva qualità può influenzare il processo di invecchiamento della pelle, oltre a ridurre la capacità della pelle di svolgere la sua funzione barriera.[1] Le ricerche hanno anche dimostrato che siamo portati ad associare un viso dall’aspetto stanco con elevati livelli di stress, e a collegare la fatica con un viso dal tipico “aspetto triste”.[2]
La pelle si auto-ripara durante la notte, in particolare durante la prima fase del sonno
Dr.ssa Nina Roos, dermatologa
La dottoressa Nina Roos, dermatologa, ci spiega: “La pelle si auto-ripara durante la notte, in particolare durante la prima fase del sonno. Ciò significa che la qualità del sonno è importante tanto quanto, se non più, della quantità”. E aggiunge: “Quando il nostro ciclo di sonno viene alterato, il nostro cervello non sa cosa sta succedendo e gli effetti rigeneranti del sonno vengono compromessi”.
Come prendersi cura della pelle in viaggio
Abbiamo appena visto quanto sia importante un ciclo di sonno regolare per permettere al nostro organismo di lavorare in modo ottimale. Ma come possiamo combattere gli effetti negativi quando il nostro orologio biologico è completamente scombussolato, per esempio a causa di un viaggio molto lontano?
Ecco il trucco di Nina: stabilire una beauty routine della buonanotte e rispettarla il più possibile, sia che ci troviamo in aeroporto o a casa. Nina consiglia di evitare per quanto possibile le luci artificiali, incluse quelle emanate da tablet e smartphone: non dimenticare quindi di portare con te una maschera prima di salire su un aereo con la cabina passeggeri intensamente illuminata.
Alcuni studi sugli equipaggi degli arei hanno inoltre evidenziato che i voli a lunga distanza possono determinare la comparsa di alcune condizioni e la pelle secca è uno dei segni più comuni.[3] Bere molta acqua aiuta a prevenire la disidratazione causata dalla pressurizzazione della cabina e dal ricircolo dell’aria, e ovviamente applicare una ricca crema notte con generosità prima di appisolarti ti aiuterà a mantenere la pelle durante il volo.
Scegliere un prodotto arricchito con ingredienti idratanti è l’ideale per la beauty routine per combattere l’effetto disidratante dell’aria della cabina, mentre un prodotto in balsamo o in gel ti può aiutare a prevenire la perdita d’acqua cutanea mentre voli. Infine, non dimenticare di dedicare qualche attenzione in più alle aree più sensibili del viso, come labbra e contorno occhi, dove la pelle è molto sottile. Applicare un trattamento contorno-occhi idratante o un balsamo labbra nutriente ti aiuterà a proteggere queste aree delicate.
[1]Oyetakin-White, P. et al, ‘Does poor sleep quality affect skin ageing?’ in Clinical and experimental dermatology 40.1 (2015) pp. 17-22 [Consultabile al link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25266053]
[2]Sundelin, T. ‘Cues of fatigue: effects of sleep deprivation on facial appearance’ in Sleep 36.9 (2013) pp. 1355-1360 [Consultabile al link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23997369]
[3]Haugli, L. et al, ‘Health, sleep, and mood perceptions reported by airline crews flying short and long hauls’ in Aviation, space, and environmental medicine 65.1 (1994) pp. 27-34 [Consultabile al link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8117222]
[1] Oyetakin-White, P. et al, ‘Does poor sleep quality affect skin ageing?’ in Clinical and experimental dermatology 40.1 (2015) pp. 17-22
[2] Sundelin, T. ‘Cues of fatigue: effects of sleep deprivation on facial appearance’ in Sleep 36.9 (2013) pp. 1355-1360
[3] Haugli, L. et al, ‘Health, sleep, and mood perceptions reported by airline crews flying short and long hauls’ in Aviation, space, and environmental medicine 65.1 (1994) pp. 27-34