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L’acqua del rubinetto: è amica o nemica della pelle sensibile?

La questione è tuttora assai dibattuta... Alcuni dermatologi la ritengono responsabile dell'eccessiva secchezza e la sconsigliano sistematicamente.

L’acqua del rubinetto:  è amica o nemica della pelle sensibile?

Altri al contrario la raccomandano per la pelle che non presenta particolari criticità. Utilizzarla o no? Si continua a discuterne…

Una scelta ragionata

Per Michel Le Maître, dermatologo, “l’utilizzo dell’acqua del rubinetto deve essere fatto con avvedutezza. L’importante è infatti preservare la qualità ottimale del film idrolipidico che svolge la funzione di barriera protettiva sulla superficie della pelle”. La soluzione pertanto è una: rimanere in ascolto. La pelle tira, si arrossa? È chiaro che il calcare e il cloro la irritano. Tuttavia, questa non è una buona ragione per rinunciare a usarla. “Applicata fresca sulla pelle, ne favorisce la luminosità e riduce la visibilità dei pori”.

Una durezza controllabile

A meno che non viviate in montagna dove l’acqua del rubinetto è decisamente più pura, in città gli addolcitori d’acqua sono l’alternativa ideale. Grazie ad un sistema filtrante purificano l’acqua dura dal cloro e dal calcare: se ne facciamo uso, possiamo essere sicuri che le cellule dell’epidermide ritroveranno la loro bellezza originale. Per sapere se ne avete bisogno, queste cartine passate sotto l’acqua ne misurano la durezza.

I gesti che sono la salvezza della pelle sensibile

Visto che i dermatologi raccomandano all’unisono la pulizia della pelle mattino e sera, occorre individuare i gesti giusti. Presto fatto! Beninteso, per la pelle sensibile, è meglio preferire i prodotti senza risciacquo come le soluzioni micellari o la coppia latte struccante e tonico, che è quanto di più delicato esista per detergerla. Perfezionare la pulizia con una nebulizzazione di acqua termale lenitiva, per diluire i residui di calcare sulla superficie della pelle. Per le appassionate del make-up degli occhi: struccare con una lozione bifase prima le palpebre poi le ciglia. Sulle palpebre, appoggiare un batuffolo di cotone imbevuto di struccante, poi picchiettare e premerlo sulla zona per dieci secondi per sciogliere bene il trucco. Sulle ciglia, una volta imbevuto di struccante un batuffolo di cotone, piegarlo così da afferrare la frangia delle ciglia e tenere premuto per qualche secondo. Infine, fare scivolare il batuffolo verso l’angolo esterno dell’occhio per eliminare accuratamente ogni traccia di mascara.

Michel Le Maitre
Dermatologo Consulente scientifico per Vichy

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