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La luce blu di computer e smartphone può danneggiare la pelle?

Probabilmente conosci già i rischi che gli schermi di computer, tablet e smartphone rappresentano per gli occhi, ma sapevi che la luce blu che producono può danneggiare la tua pelle? Scopriamo insieme quali sono i suoi effetti negativi e come prevenirli.

Che cos'è la luce blu?

La luce blu di computer e smartphone può danneggiare la pelle?

È ovunque intorno a noi. La luce blu (chiamata anche luce HEV – Luce Visibile ad Alta Energia), infatti, è una parte della luce solare ed è composta da raggi UV e da luce visibile e infrarossa. La luce visibile rappresenta circa il 50% dello spettro della luce solare ed è l’unica visibile all’occhio umano. La banda di colore blu/violetto dello spettro della luce visibile è caratterizzata da un elevato livello di energia e per questo motivo viene definita luce visibile ad alta energia o “luce blu”. La luce blu può essere emessa anche da lampade fluorescenti e LED. Questo significa che i display di smartphone, tablet, computer e altre device digitali emettono tutti una quantità significativa di luce blu. Questa è in grado di alterare i tuoi ritmi di sonno e avere effetti dannosi per il benessere della pelle.

Quali effetti può avere la luce blu sulla pelle?

I danni cutanei causati dalla luce blu sono un tema relativamente recente, poiché la quantità di luce blu che gli schermi producono è solo minima una parte di quella prodotta dal Sole. Inoltre, le cellule hanno la capacità di rigenerarsi e di essere sostituite senza essere interessate da questo tipo di danni. Ciononostante, i potenziali effetti collaterali della luce blu sulla pelle e l’aumento dell’utilizzo di device digitali hanno suscitato sempre più interesse sui possibili danni che questa può causare. Alcune recenti pubblicazioni scientifiche hanno inoltre sottolineato il fatto che l’esposizione alla luce blu può causare alterazioni nelle cellule e addirittura causarne la morte (apoptosi) [1]. Non esistono ancora prove definitive del suo effetto complessivo e sono necessari ulteriori studi scientifici per esplorare ancora più approfonditamente questo fenomeno, ma esistono già prove sufficienti che alte dosi di luce blu possono avere determinati effetti negativi sulla pelle umana [2].

Alcuni studi, infatti, hanno mostrato che la luce blu può compromettere l’attivazione delle cellule e dei fibroplasti dermici [2], meccanismi responsabili della produzione di collagene e del mantenimento della pelle morbida e liscia. Questo tipo di radiazioni luminose possono innescare l’azione dei radicali liberi nella pelle, causando un invecchiamento cutaneo prematuro [3].   Inoltre, gli studi suggeriscono che la luce blu può causare condizioni di iperpigmentazione cutanea che possono durare fino a 3 mesi [4]. Questo tipo di luce, in più, gioca un ruolo significativo nell’accelerare la comparsa di altre tipologie di iperpigmentazione, come il melasma. (LINK: What’s the best way to treat melasma, aka pregnancy mask)

Che cosa fare per contrastare gli effetti della luce blu sulla pelle?

Alcuni cambiamenti nello stile di vita, come introdurre cibi ricchi di antiossidanti nell’alimentazione e l’utilizzo di un siero arricchito con vitamina C nella beauty routine quotidiana, possono rinforzare la funzione barriera e contrastare l’invecchiamento cutaneo prematuro. Un altro trucco per ridurre gli effetti della luce blu sulla pelle è, se possibile, ridurre l’esposizione ad essa. Riduci il tempo che passi davanti agli schermi di computer, tablet e smartphone o fai delle pause regolari mentre li utilizzi. Esistono inoltre filtri e rivestimenti anti-riflesso che possono essere posizionati sugli schermi e che possono aiutare a ridurre l’esposizione agli effetti nocivi della luce blu.

[1]. Krutmann, J. et al, 'The Skin Aging Exposome' in Journal of Dermatological Science 85.3 (2017) pp. 152-161
[2]. Vandersee, S. et al, 'Blue-Violet Light Irradiation Dose Dependently Decreases Carotenoids in Human Skin, Which Indicates the Generation of Free Radicals' in Oxidative Medicine and Cellular Longevity 9 (2015)
[3]. Hettwer, S. et al, 'Blue Light Protecting Cosmetic Active Ingredients: A Case Report' in Journal of Dermatology & Cosmetology 1.4 (2017)

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