Uno dei rischi che una donna corre durante la fase di passaggio dal periodo fertile a quello non fertile è la possibilità di sviluppare ipercolesterolemia. Tra LDL e HDL, ecco quali sono i valori giusti del colesterolo in menopausa.
Dopo i 50 anni le donne sono soggette a squilibri ormonali che causano scompensi di vario tipo. Oltre a vampate, disturbi del sonno e stati di ansia, può essere registrata anche una variazione dei livelli di colesterolo nel sangue.
Ma che cos’è esattamente il colesterolo e perché viene suddiviso in buono e cattivo? Ecco cosa c’è da sapere sui valori del colesterolo in menopausa.
Colesterolo e menopausa: i rischi
Tra gli esami di routine che vengono prescritti in menopausa ci sono quelli del sangue che, tra le altre cose, servono a verificare i livelli di colesterolo. La riduzione degli estrogeni infatti causa un aumento del colesterolo LDL e una diminuzione dell’HDL.
Il colesterolo è una molecola organica appartenente agli steroli, una particolare tipologia di lipidi, che assicura la costruzione delle membrane cellulari, dei sali biliari e contribuisce alla sintetizzazione della vitamina D. Entro certi valori è quindi una molecola importante per l’organismo, diventando nemico solo se presente in maniera eccessiva.
Questo perché le lipoproteine che lo trasportano nel sangue sono di diversi tipi a seconda della loro densità:
- VLDL very low density lipoproteins (a bassa densità)
- LDL low density lipoproteins (a bassa densità)
- HDL high density lipoproteins (ad alta densità).
La bassa densità delle lipoproteine lo rende colesterolo cattivo, perché così strutturato tende a stratificarsi sulle pareti dei vasi arteriosi restringendoli.
La presenza di lipoproteine ad alta densità lo rende invece colesterolo buono, perché muovendosi porta via anche quello in eccesso ripulendo il sangue.
Quando in menopausa si registra un aumento del colesterolo totale, soprattutto di quello trasportato dalle lipoproteine a bassa densità, e se contemporaneamente dovesse scendere il valore delle lipoproteine ad alta densità, diminuirebbe il trasporto inverso del colesterolo che non verrebbe quindi rimosso dai vasi e dagli ateromi (le placche formate da grassi e proteine che si attaccano alle pareti delle arterie). Il rischio che si correrebbe sarebbe quello della formazione di placche aterosclerotiche.
L’aumento di colesterolo LDL infatti, aumenta la formazione di placche aterosclerotiche che a loro volta impediscono una corretta circolazione del sangue e un conseguente affaticamento del sistema cardio-circolatorio.
Ma quali sono i valori oltre i quali si inizia a parlare di ipercolesterolemia?
Colesterolo in menopausa: i valori giusti
Secondo la Fondazione Veronesi, il 38% delle donne italiane in menopausa registra una ipercolesterolemia con valori che superano i 240mg/dl (milligrammi per decilitro), mentre il 35% è in una condizione limite tra i 200 e i 239 mg/dl.
In una condizione ottimale, dovrebbero essere questi i valori del colesterolo:
- il colesterolo totale deve essere massimo di 200 mg-dl
- il colesterolo buono, ossia HDL deve essere superiore a 45 mg-dl
- il colesterolo cattivo LDL deve restare sotto i 130 mg-dl.
Per calcolare l’indice di rischio occorre dividere il valore del colesterolo totale con quello del colesterolo buono (HDL) e il risultato nelle donne deve dare un valore inferiore a 4,5.
Se per esempio il colesterolo totale dovesse essere di 210, mentre il valore dell’HDL è di 70, l’operazione sarà 210:70, vale a dire 3, un indice di rischio molto basso.
Come fare per diminuire il colesterolo in menopausa
Il valore dell’HDL può essere aumentato tramite l’alimentazione, con il consumo per esempio di pesce azzurro, noci, frutta e verdura di stagione, tè verde e fibre integrali, preferendo per i condimenti, l’olio extra vergine di oliva. Consigliati anche prebiotici e probiotici, tra le carni preferire pollo, tacchino e coniglio, per il pesce meglio quelli azzurri come aringhe e merluzzo ed evitare assolutamente i grassi idrogenati, l’olio di palma, la margarina e i formaggi grassi.
Via libera anche ai legumi e ai cereali integrali, no agli zuccheri raffinati e attenzione anche a miele, succhi di frutta e marmellate.
L’attività sportiva infine, è molto consigliata perché aumenta i livelli di colesterolo buono: per tenere sotto contro i valori, gli esperti raccomandano mezz’ora di camminata veloce ogni giorno.
Mezz’ora da dedicarsi per il proprio benessere, traendo beneficio nel corpo e nella mente.